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MEDICI DI FAMIGLIA, IL PIEMONTE AUMENTA LE BORSE DI STUDIO



Medici di famiglia, il Piemonte aumenta le borse di studio

Quelle immediate saranno 60-70: lo prevede l’accordo raggiunto a Roma fra le Regioni e il Governo, saranno utilizzate risorse del Fondo sanitario nazionale

 

Tra le 60 e le 70 borse di studio supplementari in Medicina generale, da subito. Lo prevede l’accordo raggiunto oggi (mercoledì primo agosto) a Roma fra le Regioni e il Governo nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni, che ha deliberato la possibilità di utilizzare risorse del Fondo sanitario nazionale per finanziare 800 borse di studio per i medici di famiglia. 

 

 

«Prima risposta»  

«È un provvedimento importante per affrontare il problema della carenza dei medici di famiglia in Piemonte e a livello nazionale - spiega l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, nella capitale in qualità di coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni -. La nostra intenzione è di utilizzare fin da subito questa possibilità, dai corsi che partono nel 2018, in modo da rispondere il più rapidamente possibile alla carenza di medici sul territorio». 

 

Bilancio aggiornato  

Per il triennio 2018/2021 la Regione Piemonte ha già stabilito di erogare 119 borse di studio di Medicina generale, a cui andrebbero ad aggiungersi le 60-70 borse supplementari previste. Si consolida quindi l’aumento già avvenuto in Piemonte negli ultimi anni: per il triennio 2014/2017 le borse erano 80, per i trienni 2015/2018 e 2016/2019 erano 110. «Non si tratta di risorse aggiuntive messe a disposizione dal Governo ma di fondi, circa 40 milioni a livello complessivo, che erano già a disposizione delle Regioni. In questo contesto – precisa Saitta - si inserisce anche il discorso sulla carenza di medici specialisti nei reparti degli ospedali italiani. A fronte di un’esigenza delle Regioni di avere 2.600 borse di studio in più, il Governo ha proposto un aumento di 58, un numero che è decisamente insufficiente». 

 

Appello al Governo  

«Per questo motivo – aggiunge l’assessore - domani, nell’incontro che avremo con il ministro della Sanità, ribadiremo che ci stiamo trovando di fronte a una grave emergenza che mette a rischio la stessa tenuta del sistema sanitario pubblico e chiederemo al Governo di emanare subito un provvedimento di urgenza per permettere l’assunzione nel servizio sanitario nazionale degli specializzandi all’ultimo anno, in modo da dare immediatamente una prima risposta e garantire la continuità dei servizi negli ospedali». 

 

Camici bianchi in ritirata  

Sempre in tema, nella seduta di ieri del Consiglio regionale Saitta ha risposto all’interrogazione a risposta immediata presentata dal presidente del Gruppo consiliare del Movimento nazionale, Gian Luca Vignale, relativamente alle assunzioni fatte in Sanità nel 2017 e nel primo semestre del 2018. «Da questi tali dati emerge in modo inequivocabile come il sistema sanitario piemontese negli ultimi 18 mesi abbia perso più di 450 operatori sanitari - spiega Vignale -. A fronte di 3.093 assunzioni vi sono 3527 cessazioni dal lavoro (quiescenze, dimissioni, trasferimenti etc.) per un saldo negativo di 434 dipendenti. Nonostante da molti mesi l’assessore vanti le assunzioni come un importante risultato raggiunto da questa amministrazione e ancora negli ultimi giorni abbia bollato come polemiche sterili coloro che lamentavano una situazione di carenza di personale sempre più insostenibile, la verità è purtroppo un’altra: negli ospedali e sul territorio il numero di operatori sanitari è drasticamente diminuito». 

fonte La Stampa - Torino

http://www.lastampa.it/2018/08/01/cronaca/medici-di-famiglia-il-piemonte-aumenta-le-borse-di-studio-RUxDAb0iFoF2iRpOtQdsgN/pagina.html

ALESSANDRO MONDO
TORINO
 
 


Data News

02-08-2018


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