Cosa cambia per noi l'aggiornamento dell'atto di indirizzo per la medicina generale. Il 27/7/17, il Comitato di settore per la medicina generale ha licenziato la nota di aggiornamento dell'atto di indirizzo per il rinnovo contrattuale della medicina convenzionata, per noi cosa cambia? Cos'e' questo atto di indirizzo?
Domande che sono normali per chi, in fin dei conti, aspetta,da anni, il rinnovo del contratto di lavoro, e ritiene questi atti delle "cose strane", lontane dai propri interessi.
Invece, senza questo aggiornamento, sarebbe stato inutile procedere al rinnovo del contratto, considerato come la SISAC, altro nome estraneo ai più, ovvero l'agenzia che per conto della Conferenza delle regioni è deputata alla negoziazione contrattuale per l'area convenzionata, aveva già licenziato una bozza di contratto, da noi ritenuta non accettabile come piattaforma negoziale.
In questa babele di sigle, atti, agenzie, Leggi, Circolari, bisogna, per cercare di fare chiarezza, arrivare al punto del problema, ovvero l'accordo collettivo nazionale, che come ogni contratto deve essere negoziato partendo da alcuni presupposti, primo tra tutti quale ruolo si intende affidare al medico di famiglia nell'ambito del sistema sanitario NAZIONALE. Quali strumenti a supporto del ruolo, quali sono gli obiettivi cui riferirsi, gli indirizzi normativi, le risorse che si intendono mettere a disposizione, le modalità con le quali tali risorse debbono essere erogate.
Questo atto di indirizzo sembra andare in una direzione più corretta, uscendo, definitivamente, da una fase di anarchia organizzativa, dove si è cercato di dare sostanza al ruolo attraverso strumenti organizzativi, mettendoci un po' del proprio tutte le regioni, tanto da ritrovarci in 21 sistemi regionali diversi in cui il ruolo del medico di famiglia, piu' che dalle, talune bizzarre, normative regionali, ha tenuto perché oggi è l'unica figura professionale di riferimento per il cittadino che non può disporre di risorse proprie per curarsi.
Bisogna ripartire dal ruolo, dal patto medico paziente, su questo costruire poi ciò che necessita per la gestione quotidiana della salute delle persone. Nell'aggiornamento dell'atto di indirizzo si cominciano a vedere cose chiare, non acronimi più o meno comprensibili, quanto cose da fare, nella pratica.
Rimangono da declinare nel contratto gli indirizzi, non sarà un compito facile, molto dipenderà da come si vuole intendere il prossimo contratto, se vogliamo seguire strade vecchie, oppure se vogliamo attualizzare il contesto generale del sistema di cure, non limitandoci a vedere il segmento di categoria, ma allargando le vedute, in prospettiva, su tutte le difficoltà che oggi il singolo medico ha nel gestire quadri patologici complessi che devono necessariamente prevedere l'interazione con le reti territoriali ed ospedaliere.
Bisogna superare le logiche localistiche, e di settore e, facendo perno sul rapporto medico paziente sviluppare gli strumenti che consentano agli Italiani di avere garantito, attraverso il proprio medico di libera scelta, l'accesso al sistema di cure nazionali.
Mi sembra un passaggio diverso rispetto al passato, dove, invece, sembrava che si dovesse sostituire la figura del medico di libera scelta con funzioni organizzative collettive, vaticinando vantaggi che, alla luce dei dati e dei fatti ad oggi rilevabili dai dati delle poche esperienze messe in piedi, erano puramente ed illusoriamente teorici.
C'e' molto da fare, molto da lavorare, ma su una base diversa, fatta, piu' che di cavilli ed artifici semantici, di buon senso e praticità. Per un medico di famiglia è una buona base.
31-07-2017